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Per la prima volta un libro racconta le magie del Carnevale ravennate, dai lontani tempi delle feste organizzate dalla Società di Mariöla ai carri allegorici dei nostri tempi. Una storia che ricostruisce quel clima di sana allegria che da sempre ha accomunato grandi e piccini in questa festa che sembra non avere età. La Lôva. Trent'anni di Carnevale a Ravenna contiene le cronache della Ravenna che si diverte. Già nel 1600 venivano organizzati tornei cavallereschi, carri trionfali e mascherate bellissime. Nel 1869 si costituì la "Società di Mariöla" che si propose di organizzare a Ravenna i festeggiamenti del carnevale. Il carnevale chiudeva alla mezzanotte del "martedì grasso" quando nell'aria risuonavano i rintocchi della Lôva, la campana maggiore del Duomo che dalle 23.30 alle 24 suonava ricordando che dovevano finire le baldorie. Una raccolta di immagini d'epoca dal primo carnevale del 1952 sino a quelli che si sono succeduti fino ad oggi, dove si racconta tutta la vivacità e l'impegno delle varie comunità parrocchiali nel costruire la mascherata che coinvolge tutti. "Il nostro carnevale è speciale - ama ripetere Mons. Verucchi - perché è una festa che è nata per i bimbi e i ragazzi, che coinvolge le famiglie, le comunità e il popolo, con la speranza che diventi sempre di più possibilità di presenza di immigrati, di lingue e culture diverse. Carnevale di Ravenna resta ciò che eri all'inizio, continua a portare per le vie della città e dei lidi la gioia dei bimbi, la bellezza delle famiglie in festa". Il ricavato della vendita della pubblicazione verrà devoluto in beneficenza alla missione in Perù del ravennate don Stefano Morini.